Athanasius Kircher ipnotista (1602-1680)

 

Il medico e geologo tedesco Athanasius Kircher, gesuita e professore presso il pontificio Collegio Romano in Roma, ermetista ed erudito fondatore (tra l’altro) dell’egittologia, pubblica nel 1646, all’interno della sua Ars magna lucis et umbra, lo Experimentum mirabile: De imaginatione gallinae [Mirabile esperimento: Sulla immaginazione delle galline, 1646].

Si tratta della prima descrizione moderna pubblicata per iscritto di una induzione ipnotica su di un animale. Kircher non vi fa riferimento a influssi più o meno magnetici, per cui può essere definito a buon diritto ipnotista (ante litteram) e non propriamente magnetista.

Kircher vi dimostra come sia possibile indurre facilmente in catalessi (sostanzialmente: ipnotizzare) una gallina mediante semplici procedure meccaniche.

Si tratta anche del primo contributo empirico sperimentale sui processi cogitativi o cognitivi; nella fattispecie: sull’immaginazione.

Kircher dichiara di avere più volte realizzato l’esperimento di fronte a degli osservatori ammirati [“saepius non sine astantium admiratione exibui”].

La tecnica usata da Kircher, ben conosciuta da sempre tra i contadini che gestiscono pollai, consiste nel legare i piedi della Gallina (che nel testo di Kircher appare sempre con l’iniziale maiuscola) e poi, tenendola per le zampe, appoggiarla a terra e tracciarle una linea davanti agli occhi con le dita sul terreno.

La Gallina s’immobilizza [“Quieta igitur sic manente Gallina”] e resta come paralizzata per un certo tempo, anche dopo che le sono state sciolte le zampe.

Nella pratica, si può ottenere lo stesso risultato anche tenendo la gallina per i piedi e senza legacci. Kircher conclude che, con ogni probabilità, molti altri animali presentano il medesimo comportamento [“Non dubito quin idem in alijs animalibus locum habeat”].

È notevole il fato che in questo testo seicentesco, ben prima di qualsiasi altra ipotesi più o meno fantasiosamente magnetista o fluidista sulla suggestione magnetica animale, Kircher parla solo della fantasia come probabile origine per tale trance indotta per via psicotecnica.

Dice esattamente Kircher: “La ragione della qual cosa altro non è, se non la veemente immaginazione dell’animale, che impara a collegare tale linea tirata sul pavimento con i vincoli da cui è legato” [“Cuius quidem rei ratio alia non est, nisi vehemens animalis imaginatio, qua lineam illam in pavimento ductam vincula sua, quibus ligatur, apprehendat”].

 

 

 

 

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